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Alcune delle domande e risposte più frequenti che vengono poste nei Simposi con Ekkiu.


 

  • Ekkiu, tu sei illuminato?"
    In questa tua domanda ci sono due parti completamente sbagliate, sia una che l’altra. Partiamo dalla seconda parte, che è “illuminato”. Prima di poter chiedere se tu sei illuminato, devi aver chiaro e cosciente il significato della parola “illuminato”. Devi sapere cosa significa, altrimenti non puoi chiederlo. Quindi se non sai cosa significa “illuminato”, è una parola che non dovresti mai usare in una domanda. Moltissime persone fanno questo sbaglio continuamente, chiedendo cose che non sanno a persone che non sanno e poi… per un miracoloso connubio, nessuno sa come, riescono a comunicare. E’ un atteggiamento tipico del mondo moderno, e non porta mai a qualcosa di buono. Tutti qua e là si improvvisano maestri di una o dell’altra cosa, e sai qual è l’ironia ? Che magari hanno fatto appena un corso sull’argomento, oppure neanche quello ma si sa… leggere un libro è già più che sufficiente. L’antico apprendimento di un mestiere o di un’arte, che richiedeva anni di esperienza per poter arrivare a farti chiamare “mastro”, sembra ormai essere dimenticato. E’ sufficiente una piccola etichetta, un diploma, e ormai neppure quello, per auto-proclamarsi maestro in qualcosa. Prova! Fai un esperimento online dichiarandoti maestra di cucito. E ovviamente si sa, tutti i maestri fanno dei corsi. C’è un motivo per cui il mercato dei video-corsi oggi è in crescita continua. Non è per l’avvento di internet e del mondo digitale, quelli sono solo gli strumenti. Il vero motivo è che oggi c’è pieno di maestri ! Dovrebbero stare attenti perché, continuando in questo modo, ci saranno solo maestri senza qualcuno disposto a pagare per comprare i corsi. Quindi fai un corso sul cucito, prendi materiale e foto qua e là. Vedrai... nessuno ti chiederà di mostrare live le tue abilità. Ti basta una settimana di lavoro con un po’ di intelligenza e sei diventata una maestra di cucito. Poi si sa… non sarai perfetta, ma puoi insegnare. Mi chiedi se io sono illuminato, pur non avendo neanche la minima idea di cosa significhi essere illuminato. Tuttavia cercherò in un qualche modo impossibile di risponderti, dicendo che non avviene mai: “tu sei illuminato”. Se la parola dovesse essere usata in un modo corretto, si dovrebbe soltanto dire : “l’illuminazione esiste”, oppure “l’illuminazione è avvenuta”… o ancora meglio “l’illuminazione sta avvenendo”. Ma mai puoi dire: “tu sei illuminato”. E’ uno sbaglio di carattere mentale. Lo hanno fatto per secoli, anzi per millenni, ma è uno sbaglio molto profondo. Puoi cominciare a togliertelo dalla testa, a togliere tutte le bugie e la spazzatura che si è creata intorno a questo argomento. Nessuno può mai, in nessun modo, essere illuminato. La tua domanda dovrebbe essere : “Ekkiu, l’illuminazione sta accadendo?”. La mia risposta è che, qualsiasi cosa voglia dire, si … sta accadendo.
  • Cosa sono il corpo, l’anima e lo spirito?"
    C’è stata una tremenda confusione tra tutti questi termini, deliberatamente voluta e pilotata. Lo scopo è stato quello di confondere un insegnamento esoterico, una guida e un metodo usato da molti ricercatori per sondare le trame della percezione. In realtà questo insegnamento è nato in un modo molto semplice, osservando la natura. Ecco che quindi il corpo, l’anima e lo spirito non devono essere considerati come qualcosa di trascendentale, o comunque come qualcosa di filosofico e astratto, né in alcun modo come dogma religioso. Devono invece essere esplorati come qualcosa di esistenziale e scientifico, per descrivere la composizione totale dell’essere umano. Abbiamo esperienza del corpo con la forma fisica e biologica, che tutti più o meno conosciamo. Possiamo avere esperienza riflessa dell’anima attraverso tutte le emozioni. Abbiamo riflessione dello spirito attraverso tutti i pensieri. Devo specificare una cosa che è a dir poco fondamentale, in quanto non è stato detto o certamente non chiarito, che corpo anima e spirito sono in realtà degli stadi e non delle cose. Sono degli stadi della coscienza che possiamo conquistare o creare o coagulare. Quindi cosa voglio dire esattamente con questo ? Per fare chiarezza è necessario introdurre altri tre nuovi concetti, che vanno a formare il mistero delle tre sostanze : il piano corporeo o fisico dove è presente la sostanza corporea, il piano animico dove è presente la sostanza animica e il piano spirituale dove è presente la sostanza spirituale. Possiamo affermare che in tutti noi esistono tutti e tre i piani, esistiamo necessariamente su tutti e tre perché altrimenti, la vita così come la conosciamo non potrebbe assolutamente esistere. Il rapporto funzionale e il concatenamento dei tre piani infatti, crea tutto ciò che conosciamo. Di fatto una persona che, ad esempio, è completamente staccata dal piano animico è una persona parallizzata, che vive in uno stato vegetativo. Questi tre stadi sono in qualche modo uno più sottile dell’altro e, tra uno stadio e l’altro, sono presenti quelle che si chiamano matrici. Tra il piano fisico e il piano animico è presente la prima matrice. Ecco perché la sostanza animica può passare, fino a manifestarsi sul piano fisico corporeo. Noi sul piano fisico vediamo qualcosa che ci muove, così come lo vediamo anche in tutti gli animali. Si noti che si chiamano appunto animali, proprio perché esattamente come noi sono mossi da molta sostanza animica. Questo significa semplicemente che il piano animico è connesso con il piano fisico da una matrice molto fitta, ci sono molti connettori. Nel caso delle piante, ad esempio, non è che loro non abbiano sostanza animica, ma la matrice che connette la loro sostanza animica alla loro sostanza fisica è molto più diradata. E’ come una rete a maglie larghe. Di fatto hanno minore possibilità di movimento. Nelle pietre addirittura la matrice è ancora più larga: ci sono solo pochi punti sporadici di collegamento con il piano animico. Quindi questi piani dell’esistenza non sono altro che la stessa identica struttura della realtà. Se hai sostanza corporea o fisica, allora necessariamente hai anche sostanza animica e sostanza spirituale. Esseri che hanno solo sostanza animica, hanno necessariamente anche sostanza spirituale. Altri esseri invece hanno solo sostanza spirituale. I piani vanno sempre più sottilizzandosi, e quello inferiore è smpre precipitazione dei superiori. Anche tra il piano animico e quello spiriturale vi è un’altra matrice: la seconda matrice. Nel nostro caso, in quanto esseri umani, tale matrice è piuttosto fitta ma non uguale per tutti. Ci sono delle situazioni con questa matrice molto fitta, ad esempio nelle persone molto intelligenti che chiamiamo geniali. Altri casi in cui questa è un po’ più diradata, altri in cui è molto più diradata. Fino ad ora quindi, ti ho parlato delle tre sostanze, e anche delle due matrici che le collegano. Vi è però una possibilità, che in generale non viene sfruttata: quella di creare il corpo, l’anima e lo spirito. Ecco a cosa si riferiscono questi termini. Sono stadi, possibilità della coscienza. Quindi, se a livello di struttura naturale un organismo ha le proprie controparti sui piani corporeo, animico e spirituale e anche delle matrici funzionanti, tale organismo sarà sano e funzionante. Tutta la natura è strutturata esattamente in questo modo. Un cuore ben funzionante ad esempio, sarà perfettamente collegato con i parametri di forma e densità specifici per quella specie (animica), ma anche con la sua funzione che è quella di pompa (spirituale). Se ci fossero delle malformazioni significa che ci sono problemi nella prima matrice, e il segnale non passa in modo perfetto. Se ci fossero problemi nel pompaggio, in qualche modo è il programma stesso della sua funzione che non riesce a passare fino al fisico. Ma non dilunghiamoci oltre nella medicina occulta. La domanda fondamentale è : cosa accade alla tua coscienza ? Bene, la possibilità di cui ti parlavo poco fa è proprio una possibilità della coscienza. Consiste prima di tutto nell’essere completamente presenti e svegli nel corpo fisico. Possiamo prenderci in giro quanto vogliamo ma, per come le cose stanno oggi, l’uomo non è assolutamente presente nel proprio corpo fisico. Tutti sono concordi di vivere in una realtà materiale, alcuni sono pronti a dichiarare che viviamo in una realtà troppo materiale. Ma non è affatto così. Noi non siamo affatto materiali. L’essere umano è un fumo misto, non è neanche materiale! Per essere materiale devi risvegliare la totale coscienza e presenza all’aspetto materiale, al corpo fisico. Deve avvenire a livello totale e cellulare. Aziona in ogni tua cellula il comando di essere sveglia. In questo caso, e solo in questo caso, puoi dire che sei materiale. La cosa interessante è che scoprirai che non è un male, anzi è la cosa più bella che possa accadere. L’inizio del viaggio verso il reale, ti sentirai trasformata. Perché iniziare ad essere completamente cosciente del corpo fisico porta automaticamente a una grande trasformazione? Semplicemente perché solitamente non lo sei. Se tu fossi già completamente materiale, completamente fisica, completamente come ti sei ingannata di essere, allora essere completamente presente al corpo fisico non dovrebbe portare alcun cambiamento. L’uomo è in qualche modo bloccato nel corpo fisico, nel senso che non può sprofondare all’infinito chissà dove. Ma non significa che sei completamente materiale, o completamente nel corpo fisico. Detto questo, rimanere completamente coscienti, presenti, dell’aspetto emozionale nel corpo fisico, porta a una forma di coagulazione, a una forma di compressione e compattazione, di qualcosa che ha praticamente la forma del corpo fisico, le stesse dimensioni. E’ un po’ come se si prendesse tutto quell’entusiasmo per la vita stessa, o tutte quelle bellissime gioie ed emozioni che ormai si vedono solo nei bambini, è come se si prendesse tutto ciò e si rendesse più reale, più concreto, più compattato. Non ad esempio un’emozione nel fegato, un’emozione nel cuore, una nell’orecchio, una nella gamba, una nella pancia… ma come se tutto ciò si unisse e grazie a questo hai superato la matrice e sei arrivata nel piano animico. Cioè sei presente, come corpo, nel piano animico. Va da se che solo quando sei presente, cosciente, sveglia nel piano animico, puoi dire di avere un’anima. Altrimenti avrai solo sostanza animica, ma mai anima. E’ chiaro che la sostanza c’è, altrimenti non potresti avere le funzioni vitali attive. Tuttavia non significa che hai un’anima. Avere un’anima significa prendere tutto questo fumo che ti compone ed essere così presente che inizia a condensare. Hai formato l’anima. Con l’anima puoi avere tantissime tipologie di esperienze, molto di più che con il corpo fisico perché l’anima non è vincolata alle leggi della fisica. Quindi hai un range infinitamente più grande di esperienze che puoi avere. Tutte le esperienze che fai con l’anima, sono in qualche modo esperienze sensoriali. Anche se sono i tuoi sensi sottili, sono sempre sensoriali. Per astrazione può accadere che tu riesca a individuare le pure idee che stanno dietro a qualsiasi esperienza sensoriale che tu possa avere. Non le immagini, ma le cause, i principi, le idee, il nocciolo… senza poi la precipitazione nelle immagini. Ecco che ti trovi ad attraversare la seconda matrice e ti trovi nel piano spirituale. Anche nel piano spirituale tutti abbiamo sostanza, ma non tutti abbiamo uno spirito. Avere uno spirito significa essere completamente presenti, svegli nel piano spirituale. Quindi, riflesso sul piano materiale, puoi ovviamente lavorare sui pensieri. Di fatto ci sono molti cercatori che addirittura saltano tutto il piano animico e vanno direttamente al piano spirituale. E’ possibile. Questo e solo questo sono il corpo, l’anima e lo spirito. Mentre le sostanze corporee, le sostanze animice e le sostanze spirituali le puoi vedere in tutto ciò che ti circonda. Perché è la metafisica scientifica dell’esistenza stessa manifestata, della natura stessa. Se queste tre componenti non fossero esistenti e in equilibrio, non sarebbe possibile la vita così come la conosciamo. Ci deve essere sempre una componente magnetica, una elettrica e un fluido neutro di contatto tra i due.
  • Ekkiu, hai detto che nel nostro corpo fisico ci sono i riflessi anche della sostanza animica e di quella spirituale. Potresti chiarire questo punto?"
    Abbiamo un sistema scheletrico e anche uno muscolare che donano struttura, forza e solidità a tutto il corpo. Basti pensare di essere senza ossa o senza muscoli, e tutto crollerebbe. Abbiamo poi tutto il flusso arterioso e venoso del sangue e i fluidi sessuali, che sono in qualche modo distillazioni del sangue stesso. Nel sangue c’è il ferro, è magnetico. L’anima è nel sangue e nello sperma (e fluidi sessuali). C’è inoltre tutta una componente elettrica nel corpo. E’ stato dimostrato che possiamo arrivare ad accendere una lampadina. Tutto l’aspetto neurologico, il sistema nervoso centrale e periferico è rappresentazione fisica dello spirito. Il meccanismo di assimilazione ed eliminazione (sia il sistema digerente che quello respiratorio) sono rappresentazione della prima matrice. Abbiamo infine il sistema ghiandolare che manifesta l’equilibrio e l’efficacia della seconda matrice.
  • Maestro, come si raggiunge l’illuminazione?"
    [5 minuti di completo silenzio]. Raggiungere l’illuminazione è sempre stata la meta più ambita da tutti i ricercatori del vero. Non importa se abbiano usato un altro tipo di nome per definirla, né la cultura da cui vengono o la via che hanno percorso. Ogni ricercatore spirituale cerca l’illuminazione perché l’illuminazione è la fine della ricerca. Quindi se tu stai ricercando, stai cercando la fine della tua ricerca. Se io sto cercando un tesoro, il tesoro sarà quello che sto cercando. Allo stesso modo tutte le persone, anche se forse non stanno apertamente ricercando delle cose spirituali (chiamiamole così), anche in questo caso stanno cercando l’illuminazione. Profondamente ogni persona sta cercando la morte, anche se è una ricerca non palese, non dichiarata. Il fatto che una persona, anche se non percorre propriamente un cammino spirituale, senta comunque la sofferenza è un indicatore che comunque questa persona non è ferma. Non ha raggiunto la pace, non è vero che non sta facendo niente per liberarsi. Non può non fare niente, perché ha sofferenza. Non può stare semplicemente ferma. Analizzando leggermente più a fondo la propria vita, troverà della sofferenza. Non è da sorprendersi quindi che quello che vorrebbe di più è la fine di questa sofferenza. La fine della sofferenza è la meta più segretamente voluta da tutti. Non è il denaro, il potere o il sesso. Molte persone ricche, che hanno moltissimi soldi, sentono addirittura più sofferenza delle persone povere. Non hanno neanche più la speranza che il denaro risolva tutti i loro problemi. Tutte le persone cercano una felicità che non sappiamo definire. Tutti dicono di voler essere felici, e proprio per questo si aggiungono delle pezze, degli stimoli, dei palliativi per coprire la sofferenza che giace nel profondo. E anche un ricercatore del vero, un ricercatore che sia spirituale quanto vuole, è mosso da questa sofferenza, è la stessa. L’unica differenza è che ne è consapevole, l’ha vista e sta cercando un modo per uscirne, non è più interessato a coprirla. La sofferenza è il grande segreto che teniamo dentro, siamo come una pentola a pressione. Da fuori sembra che non si muova nulla, ma dentro stanno borbottando e si stanno scaldando centinaia di migliaia di goccioline, vapori e passaggi di stato. Quindi se l’uomo per sua natura, per suo istinto ha in profondità una sofferenza, significa che l’uomo per sua natura cerca la fine della sofferenza. La morte è vista, in qualche modo, come la fine di tutti i tuoi problemi perché quando sei morto non hai più occupazioni, o cose rimaste in sospeso col mondo sociale. Se hai un debito economico, quando sei morto non devi più pagarlo. Se non ti piace il tuo corpo, oppure sei malato e dolorante, quando sei morto puoi dimenticarti di tutto. Ormai non devi più nulla a nessuno. Quando sei morto, cosa può succederti peggio della morte ? Finché siamo vivi abbiamo comunque un terrore di morire, è una valvola di sopravvivenza. Ma una volta che sei morto, non devi più neanche preoccuparti della morte. Forse quello che dico ti può sembrare un po’ estremo, ma prova ad osservare le tantissime persone che dai trent’anni in poi (forse anche prima) è come se iniziassero a morire dentro. Sono fossilizzati in qualche struttura sociale, e non sentono più il profumo della vita, non sentono più le cose che ti portano più in alto… sentono sempre meno, fino a quando invecchiando diventano freddi e spenti. Ci sono molte persone che diventano così! Si allontanano sempre di più dalla vitalità, gioia e armonia dei bambini. C’è da stare molto attenti perché se ti allontani troppo dalla vita, poi non potrai tornare indietro. Vedi persone che non sono più vitali, la loro vita è automatica, fredda, e la regola diventa “non sbilanciarsi mai”. Quando c’è qualcosa di troppo forte smettono di ridere, quando c’è qualcosa di troppo emotivo scappano, il loro sguardo è spesso fissato. Queste persone sono già morte. Anche se le funzioni biologiche continuano. Quindi non ti sembri strano se ti dico che tutte le persone cercano la morte, anche se ne hanno paura. Perché dentro viene sentita una profonda sofferenza, e la morte viene vista come la fine della sofferenza. Ma c’è un grave inganno dietro tutto questo. L’illuminazione può essere vista in modo abbastanza preciso come una morte. Ecco perché ti sto parlando della morte. Non si può parlare di illuminazione se non si parla della morte. Quindi come si raggiunge l’illuminazione ? Devi semplicemente riuscire a morire in vita. A morire. Fai molta attenzione perché nessuno muore mai. Solo un illuminato muore. Questo è l’inganno : la morte fisica non significa la cessazione della sofferenza. E’ un po’ come se fosse un passaggio di capsula, o uno scambio di vestiti. Mi spoglio è sono obbligato a mettermi un altro abito. Rimani nel mondo della necessità. Così come tu hai vissuto, morirai. Quindi al momento della tua morte continui ad avere le stesse illusioni che avevi in vita, le stesse, fino a quando per necessità precipiti di nuovo in un utero materno. Un po’ come se avessimo una bacinella di acqua pura e ci mettessimo un piombo dentro. Per necessità il piombo toccherà il fondo. E’ una necessità naturale, istintiva, primordiale. Noi siamo tanto preoccupati della morte, di morire, quando invece dovremmo preoccuparci anche della vita. Vita intesa proprio come necessità di vivere. Come se fosse una forza primordiale che vuole vivere di per se stessa, istintivamente e profondamente, e ti usa e ti prende dentro le proprie spire, o le proprie acque, sempre per necessità. Solo quando sei andato al di là della vita e della morte allora hai raggiunto l’illuminazione. Ecco che raggiungere l’illuminazione diventa possibile solo se riesci a spingerti più in là di tutto quello che puoi conoscere, che puoi sperimentare. Il metodo è sempre lo stesso: crea una forte tensione, così forte che il rilassamento che ne viene dopo sarà così forte che non potrai più controllarlo. Mi spiego meglio. Immagina di vivere in un determinato range di tensione e rilassamento percettivo. Ad esempio tra +10 e -10 . Non importa quali esperienze farai, né dove andrai. Questo è il tuo range percettivo. Potrai andare a New York, o in Cina o in Marocco ma la tua percezione rimarrà comunque in questo range per tutta la vita. Puoi però riuscire ad essere così intenso, così concentrato, da far pressione sul range positivo. Fai pressione su questo +10. Ci sono moltissime tecniche di risveglio che sono state comunicate, è sufficiente applicarne una sola tra le tante, perché la cosa importante è l’intensità che vai a creare, non la tecnica in sé. Paradossalmente anche un’intensissima e totale sofferenza, senza alcuna speranza rimasta, potrebbe portarti all’illuminazione. Gradualmente arriverai a +5, +6, +7 e più ti avvicini al limite del +10 e maggiori saranno le resistenze. E’ una barriera magnetica e ti stai avvicinando con la stessa polarità. Quindi possono accadere due cose. O vieni respinto nel solita range percettivo (e accadrà moltissime vole), oppure se riesci a proseguire con l’intensità è la barriera stessa che dovrà spostarsi. Prendi due calamite e avvicina i poli uguali tra loro per capire di cosa sto parlando. Anche sullo zero vi è una linea e anch’essa è una barriera. La sua polarità però è duplice, e la sua funzione attrattiva. Attrae tutto ciò che si trova sul piano positivo e attrae tutto ciò che si trova sul piano negativo. E’ grazie a questa barriera centrale che tutto in natura tende all’equilibrio, e la vita riesce a conservarsi continuamente nel fragile e incredibile equilibrio che la caratterizza. Quindi se con un atto di intensità tu riuscissi a spingere oltre il massimo livello, proseguendo con la tua pratica in un modo così profondo e totale da dimenticare che tu stai facendo quella determinata tecnica. Sei diventato la tecnica stessa. Quello è il momento giusto in cui sei esattamente sul massimo. Questo è il modo giusto per maturare, e quando i frutti sono maturi ecco che cadono da soli. Non preoccuparti troppo di cadere perché se sei maturo non puoi non cadere. Una mela non può dire all’albero che vuole rimanere un altro anno attaccata. Inizia una fase in cui tutto quello che poteva esser fatto è stato fatto. Ed è proprio questa fase che è immediatamente precedente all’illuminazione. Non puoi forzarla, o crearla. Puoi solo arrivare a una completa maturazione. Quando è il momento di lasciarsi andare riceverai allora la spinta contraria, quella che ti avrebbe sempre riportato al range normale di percezione. La differenza è che questa volta, e non puoi farci assolutamente nulla, andrai oltre il -10 proprio come un grande elastico.

-IL VIVENTE-

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