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Dialogo con un discepolo su Dio e la sofferenza nella vita

Aggiornamento: 11 feb 2019



S.Buonasera Ekkiu, 

grazie al solito per il tuo rispondere in modo esaustivo a una tale quantità di domande, [..........]

Riguardo Dio in parte capisco e comprendo ciò che tu dici, ovviamente non penso al dio cattolico sul trono in mezzo a nuvolette completo di scettro e barba bianca folta e lunga!

Sono convinto da tempo che Dio é immanente in tutto (anche se la convinzione forse é a un livello meramente razionale), il dubbio rimaneva nel considerare tutta la realtà che si viene a creare come volta a richiedere uno sforzo o un sacrificio da parte dell'uomo, sempre e comunque.

Se siamo stati creati e c'é amore alla base del nostro essere, perché tutto non é facile comodo e bello come dovrebbe essere per chi, come noi uomini e donne, viene comunque da una scintilla del divino?

Ti vengono a dire che sei il creatore del tuo destino ma quando vedi persone che senza volere si trovano coinvolti in sofferenze disumane, ti chiedi anche come sia possibile una cosa del genere, come sia permesso! 

Scusa la domanda a dire poco impegnativa, ma tu che ne pensi?

L'uomo che pure dovrebbe godere di una 'benevolenza' da qualche parte! (capisco che il mio dovrebbe é una considerazione personale, ma é quasi uno sperare che sia così!)

Mi chiedevo se c'é nell'intero universo un amore verso noi uomini, visto che pure, in mezzo a tanti sentimenti più bassi, l'uomo stesso é capace appunto di un amore divino!

Ma capisco che questi non sono argomenti di cui si possa parlare così per iscritto, e sono pensieri che vengono in determinati momenti per poi andarsene via nella maggior parte del tempo. Ekkiu.

Amato S. , devi capire che siamo stati abituati fin da piccoli ad una visione ateistica della vita. Non importa le belle favole che ti raccontano, il cattolicesimo e quindi anche la visione mentale installata è profondamente atea.  Ateo significa senza Dio, non che non credi in niente.

Questo intendeva Nietzsche quando diceva che "Dio è morto". Mi spiego meglio ... Nonostante ti parlino sempre di Dio, questo appare sempre e comunque come un essere. Un essere che, bene o male, è da qualche altra parte.  Ecco l'ateismo, la separazione da Dio.  Questo puoi scoprirlo ad esempio, se ti ponessi la domanda "Dio sei tu? "  osserva le tue risposte/reazioni interiori. Sono certamente contrastanti, proprio perché i software istallati dicono che non torna, non può essere. Alcuni, al massimo, dicono "si certo, sono una parte..." . E ancora no, perché Dio non può essere una parte. Sai Stefano, se vuoi capirci qualcosa a livello empirico, riguardati con attenzione il seminario su Giordano Bruno e l'estasi filosofica, che già hai. Abbiamo parlato di infinito, ma stavamo ovviamente parlando di Dio ! Per concludere l'argomento, è sbagliatissimo dire "Dio è in tutto" perché non è vero. Dio è tutto, non in tutto.  Ogni tua parte è Dio, sia il bravo che il cattivo, sia il ricco che il povero, sia il saggio che il folle, sia il risvegliato che l'addormentato.... Non esiste una minima sfumatura che non sia Dio. Dio non è l'esistenza stessa? Che cosa esattamente potrebbe non essere Dio? Se c'è qualcosa che non ti piace, che ti fa soffrire, attenzione : Dio sei tu, la cosa e la reazione di sofferenza. Se guardi un albero, Dio sei tu, l'albero e la percezione che hai dell'albero. Non si può più dire che Dio si nasconda in un granello di sabbia, ci siamo evoluti... si può però dire che Dio si nasconde in un atomo ! Vista in un altro modo meno mistificato, l'universo è olografico, e ogni sua parte quindi contiene l'informazione totale dell'intero ologramma (questa è la caratteristica di un ologramma). Nel palmo della tua mano c'è la conoscenza dei pianeti, delle stelle e di tutto l'universo.

Così ci colleghiamo al secondo punto. L'amore divino non esiste. Proprio per ciò che ti ho scritto, non può esserci una parte che è amore divino e una parte che non è amore divino. Tutto è tutto, no ? Il sacrificio del vivere, di cui parli, è solo una fase della consapevolezza. L'amore divino vuole che tu sia al massimo della tua bellezza ed espressione in questa esperienza di vita. Ecco perché determinati ostacoli da superare, devi realizzarti, è l'unico modo per porre fine al Dukkha del Buddha, la sofferenza.  Fino a quando non avviene la completa fioritura di te stesso (e a questo serve l'Apprendistato che hai iniziato) non potrai cessare la sofferenza. Ricordi la legge del contrasto di cui ho parlato nell'ultimo seminario sul Sognare? La sofferenza è questo, contrasto ! Medita su questo, capiscilo e avrai capito l'arcano : la sofferenza serve per creare il contrasto. Certo, puoi non capirlo e quindi ciclicamente ti torneranno sempre gli stessi problemi leggermente modificati, questo si, ma la legge che ci sta sotto è la solita. Questo è il vero karma degli orientali, non assolutamente altro .

Per il sigillo [ ............... ]

Amore per te, infinito e quindi indiscutibile, imparagonabile, irriducibile e non removibile.

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